La filiera grano duro è uno dei comparti chiave dell'agricoltura siciliana
sia per il contributo alla composizione del reddito agricolo sia per il rilevante
ruolo nel mantenimento del paesaggio rurale, degli equilibri ambientali e nella
conservazione delle tradizioni artigianali.
I nuovi orientamenti di liberalizzazione e globalizzazione dei mercati hanno reso
necessario affrontare uno degli aspetti più importanti del settore: la qualità dei
prodotti e delle materie prime nell'intera filiera, a partire dal frumento fino
alla pasta e ai prodotti da forno.
In particolare per la filiera del grano duro, dalla quale il prodotto “pane” in
Sicilia prende origine, risulta essere di fondamentale importanza la qualificazione
della materia prima indirizzata ai processi di trasformazione: molitura, panificazione
e pastificazione. Necessari risultano anche interventi di valorizzazione dei prodotti
e delle materie prime che prevedano la certificazione di prodotto o di sistema,
e l'implementazione di sistemi tecnologici e innovativi di monitoraggio della qualità
applicati a tutte le fasi della filiera.
Tali aspetti sono stati sottolineati dal D.L.vo 228/2001 "Orientamento e modernizzazione
del settore agricolo" che ha evidenziato l'esigenza di individuare distretti rurali
e agroalimentari di qualità per un'ottimale valorizzazione delle peculiarità dei
prodotti tipici, biologici e di pregio presenti in ogni regione. A complemento di
tali azioni si è inserito il Decreto 28 marzo 2001 del Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali che ha costituito il comitato per la tutela e valorizzazione
del patrimonio alimentare italiano, con compiti di censire le produzioni tipiche
in Italia e all'estero e di promuovere lo studio e la ricerca del patrimonio alimentare
italiano.
Il recente contesto economico-sociale regionale evidenzia come il settore agroalimentare
si sia sviluppato secondo una diversificazione delle attività che, se da un lato
ha come punto di debolezza la mancata diffusione di veri e propri distretti agroalimentari
con tutti i plus che questi portano con sé, dall'altro testimonia come in ciascuna
porzione di territorio regionale si siano realizzate le condizioni per lo sviluppo,
a livelli più o meno intensi, di valide produzioni che affondano le proprie radici
nella tradizione locale e nelle peculiari condizioni pedoclimatiche locali e, quindi,
ad elevato contenuto di tipicità.
Tra i fattori di successo del sistema agroalimentare siciliano, individuati dal
Programma Operativo Regionale POR Sicilia 2000-2006, le produzioni di nicchia rivestono
un ruolo strategico, per le quali è necessario sviluppare forme avanzate di commercio
organizzato e itinerari di valorizzazione e promozione specifici.
Uno degli obiettivi programmatici delle attività del Consorzio di Ricerca “Gian
Pietro Ballatore” è la salvaguardia della diversità delle produzioni dei prodotti
da forno, intesa come ricchezza non solo economica ma anche culturale e sociale.
Tale diversità è minacciata dall'omologazione e dal livellamento del gusto indotti
dalla grande distribuzione e dalle multinazionali alimentari, le quali tendono a
imporre modelli alimentari standardizzati.
A seguito del progetto "Atlante del Pane di Sicilia" il Consorzio di Ricerca Ballatore
ha censito in Sicilia oltre un centinaio di tipologie di pane: molti di questi rischiano
l'estinzione e meritano la messa a punto di progetti di salvaguardia che facciano
emergere le caratteristiche di tali prodotti. Inoltre è interessante formulare adeguate
strategie di valorizzazione e promozione che permettano di inserire tali prodotti
in circuiti di produzione/distribuzione, attribuendo un adeguato valore aggiunto
di produzione.