Introduzione
Contesto di riferimento
La Sicilia, per la sua spiccata tradizione agricola e per le sue caratteristiche topografiche e pedologiche, è considerata un’area particolarmente vocata per le coltivazioni cerealicole ed in particolare per il grano duro, che intercetta circa la metà delle superfici destinate a seminativi, rappresentando in ampi comprensori delle aree interne dell’isola l’unica fonte di reddito agricolo. L’importanza economica del grano duro è accresciuta dalle numerose aziende di stoccaggio e di prima e seconda trasformazione che opera-no nella regione: 116 centri di ammasso, 46 ditte sementiere, 113 molini (circa il 50% della consistenza nazionale), 19 pastifici e 3 panifici industriali. Si tratta dunque di una filiera territorialmente integrata, che genera, nonostante le ridotte dimensioni delle singole realtà, con-siderevoli quote di reddito ed occupazione. Oggi la filiera cerealicola regionale e nazionale è investita da una crisi legata a diversi aspetti di tipo politico, economico e strutturale e si trova dunque a dover affrontare nuove sfide e cambiamenti.I recenti orientamenti politico-economici stanno, infatti, determinando sensibili mutamenti nella filiera del grano duro. La politica interna-zionale è sempre più spinta verso processi di liberalizzazione degli scambi e verso la globalizzazione dell’economia agroalimentare per effetto delle politiche sopranazionali di intervento pubblico (accordi GATT, accordi WTO, riforma della PAC, ampliamento dell’UE, accordi di cooperazione con i PECO, i PTM, ecc.) e per effetto della costituzione di aree di libero scambio (UE, NAFTA, MERCOSUR).L’internazionalizzazione dei mercati si traduce in un crescente bisogno di innalzamento della competitività delle imprese, utile a fronteg-giare le attuali incertezze del mercato e la progressiva riduzione degli interventi pubblici di protezione e sostegno dei prezzi agricoli.Le esigenze dei mercati, considerato il nuovo quadro normativo comunitario, che prevede maggiore attenzione verso le problematiche ambientali e la tutela del consumatore, con particolare riferimento agli aspetti legati alla qualità, alla rintracciabilità e alle caratteristiche igienico sanitarie del prodotto, andrebbero oggi soddisfatte attraverso il miglioramento e l’ottimizzazione delle fasi di produzione e trasfor-mazione e attraverso l’apporto di innovazione tecnologica e know-how alle imprese. Inoltre, l’introduzione del premio unico svincolato dall’adozione di specifici indirizzi produttivi, da parte della nuova Politica Agricola Co-munitaria, ha creato l’esigenza di figure che affianchino i produttori in scelte imprenditoriali nel campo della produzione primaria, svincolate dalla “filosofia degli aiuti comunitari” e guidate dalla convenienza economica, da studi sull’esigenze di mercato e dalle nuove politiche di programmazione legate alla sostenibilità ambientale e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.Con riferimento a questo ultimo aspetto, l’entrata in vigore nel 2005 del “Protocollo di Kyoto” ed i provvedimenti previsti a livello comu-nitario e nazionale, finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas serra ed alla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili, hanno suscitato una forte attenzione non solo tra i cerealicoltori, interessati ad individuare colture alternative ed al tempo stesso innovative, da utilizzare in rotazione ai cereali, ma anche tra gli industriali che cominciano a intravedere nella produzione di energia da fonti rinnovabili un conveniente investimento.
Esigenza formativa
In un contesto produttivo così articolato risulta evidente l’esigenza di tecnici con specifiche competenze, in grado di gestire ed intervenire, in maniera innovativa e professionale, nei diversi segmenti della filiera cerealicola ed agroenergetica, favorendone l’integrazione e sviluppandone un vantaggio competitivo per le imprese.La risposta alla suddetta esigenza di competenze nel territorio siciliano è stato proprio l’obiettivo specifico del progetto formativo, che ha por-tato all’organizzazione di un corso specialistico post universitario, in grado di fornire adeguati strumenti per intervenire nell’ambito delle due filiere con conoscenza e professionalità.
Organizzazione del corso
Il corso, iniziato il 13 gennaio 2009 e conclusosi il 17 novembre 2009, è stato progettato e organizzato dal Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore” e finanziato dalla Fondazione per il Sud nell’ambito di un bando riguardante la “Formazione di Eccellenza nel campo tecnologico, scientifico ed economico - Sviluppo di capitale umano di eccellenza”.Insieme al Consorzio “G.P. Ballatore”, soggetto responsabile del progetto formativo, sono stati coinvolti, in qualità di partner di progetto, an-che altri enti di riconosciuta esperienza nel settore della formazione professionale, della produzione, trasformazione e ricerca nell’ambito della filiera cerealicola quali l’Associazione Nazionale Addestramento Professionale Industria e Agricoltura (A.N.A.P.I.A.) di Palermo, la Società Cooperativa Agricola Valle del Dittaino di Assoro (EN) e il Dipartimento di Agrobiologia ed Agrochimica dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Al corso hanno partecipato diciassette laureati in discipline agrarie e tecnologie agroalimentari, che hanno superato, con esito positivo, cinque verifiche di apprendimento in itinere, nonché una verifica finale. Quest’ultima, oltre ad un esame scritto ed un colloquio orale, ha previsto la discussione dei project work che i corsisti hanno sviluppato durante il corso su tematiche di ricerca, innovazione e sviluppo nell’ambito di specifici argomenti inerenti le due filiere agroindustriali oggetto di formazione.La figura professionale formata ha acquisito, durante i dieci mesi del corso, competenze specifiche nella gestione della filiera cerealicola, con particolare vocazione allo sviluppo di percorsi di innovazione e di miglioramento della competitività nel contesto regionale di riferimento. Hanno altresì acquisito competenze nell’ organizzazione della filiera agroenergetica, intesa come sistema integrabile con quello cerealicolo e, allo stesso tempo, elemento a vantaggio di una gestione ecosostenibile del territorio, nonché possibile nuova fonte di reddito e di investimento per le aziende agricole siciliane.
Fasi del corso
Il corso ha impegnato i discenti per 1110 ore, prevedendo diverse fasi: 702 ore di lezioni frontali in aula, 96 ore di attività di laboratorio, 102 ore di visite in campo e 210 ore di stage.
Lezioni frontali
Le lezioni frontali, svolte a Casteldaccia (PA) presso la sede dell’A.N.A.P.I.A. Palermo, hanno proposto ai partecipanti un itinerario di formazione teorica specialistica con il coinvolgimento di docenti appartenenti ad enti pubblici e privati, istituzioni regionali e nazionali, con specifiche esperienze nei due settori oggetto di formazione.
Attività di laboratorio
Le attività di laboratorio sono state svolte presso:
• il Centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione della filiera cerealicola “Città del Grano” di Raddusa (CT), della rete dei laboratori A.S.C.A. (Analisi e Servizi per la Certificazione in Agricoltura) dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana;
• l’Unità di analisi tecnologiche dei cereali “Nino Tusa” di Assoro (EN);
• l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A.Mirri” di Palermo;
• l’Ente Nazionale Sementi Elette (E.N.S.E.) di Palermo.In questa fase del corso i discenti hanno sviluppato le necessarie competenze per la determinazione analitica delle caratteristiche fisiche, chimiche, tecnologiche e biochimiche dei prodotti cerealicoli ed agroenergetici.
Visite guidate
Le visite guidate sono state organizzate presso organizzazioni siciliane rappresentative della filiera cerealicola ed agroenergetica (aziende, cooperative, enti di ricerca, ecc.). In esse i discenti hanno potuto conoscere le realtà imprenditoriali e di ricerca, che primeggiano in Sicilia nei due settori studiati e approfondire gli aspetti pratici delle tematiche trattate.
Sedi delle visite sono state:
• Consorzio di Ricerca “G.P. Ballatore”:
- Campi sperimentali di colture oleaginose – Assoro (EN), Cammarata (AG), Ciminna (PA), Vicari (PA);
- Impianto pilota per la produzione di olio e biodisel da semi oleaginosi – Assoro (EN);
• Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A.Mirri”- Palermo;
• Consorzio Regionale per il Rischio Biologico in Agricoltura (Co.Ri.Bi.A.) - Palermo;
• Seminario sui pani tradizionali siciliani “Festa del pane” - Salemi (TP);
• Azienda cerealicola “Mondello” - Gibellina (TP);
• Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia: laboratorio e campi sperimentali di colture cerealicole ed agro energetiche Caltagirone (CT);
• Molino a pietra “Rizzo” - Castelvetrano (TP);
• Panificio artigianale “Tommaso Rizzo”: produzione “Pane nero di Castelvetrano” (presidio Slow Food) - Castelvetrano (TP);
• Molino e Pastificio Tomasello - Casteldaccia (PA);
• Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee (CRA-ACM): campi sperimentali di colture cerealicole – Mineo (CT);
• Università degli Studi di Catania: campi sperimentali di colture oleaginose – Barrafranca (EN);
• Ditta sementiera Produttori Sementi Mediterranei (Pro.Se.Me) – Piazza Armerina (EN);
• Panificio industriale Cooperativa Agricola Valle del Dittaino - Assoro (EN);
• Panificio artigianale Gangi Peppino & C. - Roccapalumba (PA);
• Pastificio Valledoro – Valledolmo (PA);
• Antico molino a pietra “Fiaccati” – Roccapalumba (PA).
Stage
Lo stage di 210 ore ha coinvolto ben 20 organizzazioni ospitanti, a carattere regionale e nazionale, tra enti pubblici e aziende di accreditato li-vello qualitativo e di eccellenza, quali enti di ricerca, laboratori, imprese di stoccaggio, commercializzazione e trasformazione di cereali ed infine amministrazioni pubbliche che si occupano di controllo e programmazione. Ogni discente ha espletato il tirocinio in più organizzazioni, da due a quattro, acquisendo in tal modo una conoscenza approfondita delle attività svolte e delle problematiche dei diversi segmenti delle filiere studiate.
Le organizzazioni sede degli stage sono state:
• Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”:
- sede operativa – Palermo;
- campi sperimentali – Palermo, Assoro (EN), Cammarata (AG), Ciminna (PA), Vicari (PA);
- laboratorio Unità di analisi tecnologiche dei cereali “Nino Tusa” - Assoro (EN);
• Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali: Dipartimento Politiche e Sviluppo, DISER 1 - Roma;
• Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia:
- laboratorio - Caltagirone (CT);
- campi sperimentali - Caltagirone (CT);
• Panificio industriale Cooperativa Agricola Valle del Dittaino - Assoro (EN);
• Dipartimento di Agrobiologia ed Agrochimica dell’Università degli Studi della Tuscia – Viterbo;
• Ente Nazionale delle Sementi Elette di Palermo:
- laboratorio - Palermo;
- campi sperimentali - Palermo;
• Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali di Roma (CRA-QCE) - Roma;
• Molino e Pastificio Tomasello S.p.A - Casteldaccia (PA);
• Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee (CRA-ACM) – Acireale (CT);
• Ditta sementiera Produttori Sementi Mediterranei S.r.l. - Piazza Armerina (EN);
• Cooperativa Molino San Vito - Ciminna (PA);
• Centro di stoccaggio cereali Terre vive S.r.l. - Castellammare del Golfo (TP);
• Centro di stoccaggio cereali Soc Coop. Agricola A.r.l. Quadrifoglio - Fulgatore (TP);
• Centro di stoccaggio cereali Euroseme S.r.l. - Ramacca (CT);
• Centro di stoccaggio cereali Agrisem S.r.l. - Modica (RG);
• Centro di stoccaggio cereali Cereal Seme di Immordino G. S.r.l. - Villalba (CL);
• Centro di stoccaggio cereali Grano e Dintorni Soc. Coop. A.r.l. - Corleone (PA);
• Centro di stoccaggio cereali Agrimed Gaglio S.r.l. – Partinico (PA);
• Centro di stoccaggio cereali Gattuso Calogero S.a.s. - Castronovo di Sicilia (PA).
Figure professionali e mercati di sbocco
La nuova figura professionale formata, avendo sviluppato competenze difficilmente disponibili sul mercato, grazie alle conoscenze tecniche, specialistiche e gestionali acquisite durante il corso, può intraprendere differenti percorsi professionali presso le seguenti organizzazioni:
• Aziende di produzione, sementiere, di stoccaggio e trasformazione di cereali e colture agroenergetiche;
• Enti pubblici e privati di ricerca e sviluppo;
• Amministrazioni pubbliche;• Aziende di servizi alle imprese.
Ente organizzatore
Il Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”
Il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”, costituito nel dicembre 1997 ai sensi dell’art. 5 della L.R. 88/82, è un ente di ricerca che opera sotto l’egida dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana.L’Ente svolge le sue attività prevalentemente sul territorio regionale siciliano, estendendo spesso i propri interventi operativi sul territorio na-zionale, con specifici progetti di ricerca sulla filiera dei cereali, sviluppando diverse tematiche tra le quali la valorizzazione dei prodotti tipici, l’analisi tecnico-economica, l’ottimizzazione dei processi di utilizzo e scelta delle materie prime, lo sviluppo di sistemi di monitoraggio e ge-stione della qualità delle produzioni. Completano le attività dell’Ente la divulgazione dei risultati, la promozione della cultura della qualità, la formazione di tecnici e operatori del settore.Alla luce dei principi dell’attuale Politica Agricola Comunitaria in materia di agricoltura sostenibile e di fonti energetiche rinnovabili, l’attività di ricerca del Consorzio ha focalizzato il suo interesse anche verso filiere integrate con quella cerealicola, quali la filiera delle leguminose per la produzione di proteine vegetali e la filiera delle agroenergie, nell’ambito della produzione di biocarburanti.Il Consorzio dispone di due laboratori per analisi biochimiche e tecnologiche su granella, semola, sfarinati e prodotti derivati, a supporto della ricerca nel settore cerealicolo e delle imprese del comparto: l’Unità di analisi tecnologiche dei cereali “Nino Tusa” – Z.I. Dittaino, Assoro (EN) ed il Centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione della filiera cerealicola “Città del grano” di Raddusa (CT).
Ente finanziatore
Fondazione per il Sud
La Fondazione per il Sud è nata nel novembre 2006 dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno. La Fondazione si propone di promuovere e potenziare le strut-ture immateriali per lo sviluppo sociale, civile ed economico del Meridione, attuando forme di collaborazione e di sinergia con le diverse espressioni delle realtà locali, in un contesto di sussidiarietà e di responsabilità sociale.La Fondazione non interviene direttamente sui bisogni immediati, ma stimola le energie del territorio a produrre risposte alle esigenze locali, promuovendo la crescita delle “reti di solidarietà”, sostenendo idee e progetti esemplari capaci di favorire lo sviluppo locale.
Partner di progetto
A.N.A.P.I.A. – PALERMO Associazione Nazionale Addestramento Professionale Industria e Agricoltura di Palermo
L’A.N.A.P.I.A. – Palermo, ente senza scopo di lucro, è un centro di formazione professionale che opera sul territorio della provincia di Palermo dal 1978. Programma e realizza interventi formativi, per il conseguimento di qualifiche professionali in linea con le direttive della L.R. 24/76, nonché dei Complementi di Programmazione del POR Sicilia. I corsi, nel pieno rispetto delle politiche europee per l’occupa-zione, mirano alla prevenzione della disoccupazione di lunga durata, alla promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro, all’integrazione delle fasce deboli e svantaggiate, nonché all’aggiornamento di lavoratori dipendenti o autonomi. Inoltre, l’Ente gestisce uno Sportello Multifunzionale di Orientamento e Consulenza che mira a favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro, l’occupabilità, le pari opportunità e l’integrazione fra scuola, formazione e lavoro.L’Ente, nel proprio organico, dispone di personale esperto in attività di orientamento, progettazione, integrazione, valutazione e monitorag-gio e si avvale anche di esperti esterni.
Valle del Dittaino Società Cooperativa Agricola
La “Valle del Dittaino” è una Società Cooperativa a responsabilità limitata costituita nel 1976 da 26 soci al fine di valorizzare le produzioni cerealicole realizzate nelle proprie aziende agricole.Situata nella Valle del Dittaino in provincia di Enna, è una cooperativa di soci produttori di grano duro con lo scopo di valorizzare la filiera del grano duro e di verticalizzare l’intero processo produttivo, dallo stoccaggio del grano, alla macinazione, fino alla panificazione. Dispone, infatti, di silos di stoccaggio della capacità complessiva di 60.000 q, un mulino della capacità produttiva di 20 q/ora, tre linee di panificazione in conti-nuo della capacità produttiva complessiva di circa 26 q/ora. La produzione giornaliera è di circa 150 q di pane con punte di circa 230 q.È presente capillarmente sul mercato siciliano e nazionale, in oltre 900 punti vendita con tredici tipologie di pane e altri prodotti da forno tutti a marchio Pandittaino, ormai sinonimo di qualità riconosciuta da decine di migliaia di clienti.L’azienda è impegnata da sempre direttamente in fattive collaborazioni con consorzi di ricerca e con università nazionali in iniziative di inno-vazione tecnologica, ricerca e studio della filiera cerealicola e delle sue prospettive di mercato.
Dipartimento di Agrobiologia ed Agrochimica, Università degli Studi della Tuscia
Il Dipartimento di Agrobiologia ed Agrochimica (DABAC) è stato creato nel 1988 e attualmente vi lavorano circa 200 unità tra personale scientifico e amministrativo, borsisti, dottorandi, tesisti e ospiti italiani e stranieri. È strutturato in quattro sezioni didattico-scientifiche: Botanica, Chimica, Genetica, Microbiologia. In queste sezioni afferiscono 39 docenti, ricercatori inclusi, delle Facoltà di Scienze ed Agraria. Il personale è coinvolto in numerose attività didattiche e di ricerche di stretta attinenza alle facoltà di appartenenza. Il Dipartimento è sede amministrativa dei dottorati di ricerca in Scienze Ambientali, Biotecnologie Vegetali, Genetica e Biologia Cellulare.
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